Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Moltiplicazioni 2022: malattie invisibili, progettiamo in modo inclusivo la medicina di genere

A Rovereto, il Moltiplicazioni 2022 ha regalato alla cittadina un weekend all’insegna della cultura del rispetto, dell’ecologia e della sostenibilità, con realtà e persone il cui unico obiettivo è rendere possibili e concreti, in molteplici ambiti, gli obiettivi di Agenda 2030.

Tra i tanti interventi, quello di Gaia Salizzoni e Vittoria Brolis merita una menzione particolare. Le due imprenditrici trentine sono fondatrici di Hale, una Community che parla di dolore pelvico cronico. Appena un utente approda sulla loro pagina Instagram tira un sospiro di sollievo (il nome deriva infatti da exhale, come hanno spiegato Gaia e Vittoria): il loro primo messaggio è “Ti capiamo, ci siamo passate”.

Prima di entrare nel merito dell’incontro, occorre precisare che la loro attività non si limita solo all’informazione, ma prende parte attiva nella società, per far sì che questi temi vengano riconosciuti a livello parlamentare e di conseguenza vengano stanziati dei fondi per le persone che soffrono di tali disturbi cronici. La loro azienda è stata classificata come una tra le quindici migliori imprese sociali a livello Europeo, aggiudicandosi inoltre il premio dal pubblico.

Non appena ci si siede per ascoltare l’intervento, Gaia e Vittoria fanno alzare tutti per un “esperimento sociale”. In poche parole ci dividono in due gruppi e, dando ad uno delle forme e all’altro delle emozioni da mimare, fanno immediatamente comprendere cosa significa essere diversi e doverlo spiegare ad un’altra persona.

E da qui il tema dell’intervento: che cos’è la medicina di genere e perché è il futuro?

“Tutto parte dal design”, spiegano le due imprenditrici. Le automobili sono progettate e testate per corpi maschili con un peso e un’altezza media che non corrispondono ovviamente a quelli di una donna che, a causa di questo, rischia il 47% in più di rimanere gravemente ferita in un incidente. Con una probabilità del 17% in più rispetto a un uomo di morire. Solo nel 2011 si è introdotto un manichino donna per uno dei crash test (non per tutti!).

I protocolli dei medici sono studiati su un corpo maschile e perciò se una donna si presenta in pronto soccorso con un infarto in corso, con sintomi diversi rispetto a quelli standard (di un uomo) ha il 50% di possibilità in più di non avere una diagnosi corretta. Immaginate le conseguenze.

I test clinici per i farmaci sono fatti sugli uomini, anche quando vengono testati sui roditori nei laboratori, il loro sesso è maschile.

Come mai sappiamo poco o nulla sulle conseguenze che tali azioni generano? Perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha iniziato solo nel 2019 a disgregare i dati femminili da quelli maschili.

Dei fondi stanziati per la salute, solamente l’1% è dedicato alla salute delle donne. Ed è quantomai strano, visto che una donna su quattro soffre di dolore pelvico cronico. Tale condizione ha un impatto fortissimo nella vita quotidiana, non solo a livello di benessere, ma anche a livello economico, visto che i costi sono tutti a carico della paziente. Inoltre, mancando una formazione universitaria che riconosca queste situazioni, i professionisti specializzati in simili patologie sono pochi.

La medicina di genere vuole perciò essere una medicina di precisione, costruita sulla base delle differenze tra genere maschile e femminile. Anzi, idealmente dovrebbe essere qualcosa di ancora meglio: visto che non esistono solo due generi, si dovrebbe arrivare a una medicina basata sulle esigenze e le peculiarità del singolo individuo.

Come spiegano Gaia e Vittoria, chi vive il proprio dolore è un paziente sì, ma è esperto della propria condizione per esperienza. Il medico è esperto per conoscenza. Solamente unendo esperienza e conoscenza si può arrivare ad una strada che possa aiutare concretamente chi soffre. La standardizzazione non porta mai a dei risultati validi.

Essere pazienti non significa perciò dover subire qualsiasi cosa venga proposto dal medico, ma bisogna essere consapevoli del proprio personale apporto alla medicina.

Gaia e Vittori hanno dialogato a lungo anche con il pubblico e sono emerse ulteriori riflessioni e spunti per rendersi conto di quanto sia importante conoscere per poter cambiare e migliorare il mondo in cui viviamo, per far sì che non la maggioranza detti la strada da percorrere, ma che ognuno possa trovare il suo spazio ed essere capito, valorizzato e aiutato.

 

 

Attualità
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

mercoledì 24 Aprile 2024