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Elezioni Studentesche Unitn 2022, la parola ai portavoce delle liste presentate

Concepire l’università come una sorta di stato non è un’idea per nulla irrazionale: i dipartimenti potrebbero corrispondere alle regioni, i docenti delle figure istituzionali, ognuno con la propria area di interesse-influenza e gli studenti dei cittadini votanti. L’importanza del voto – che sia a livello universitario o nazionale – è sacrale e non servono troppe presentazioni, abbiamo sentito tutti almeno un miliardo di volte la definizione che lo etichetta come “diritto e dovere civile”, una storia tanto vecchia quanto importante, sempre nell’aria all’interno del nostro percorso da spettatori, partecipi a nostro modo, nel processo di selezione dei nostri rappresentanti, che sia a livello nazionale o a livello europeo. Nell’università le tempistiche, rispetto ad uno stato effettivo, la possibilità di cambiare è a portata di mano nella maggior parte dei casi e la nostra deliberazione in periodo di elezioni può essere il fattore capace di scaturire una “rivoluzione”, che la nostra ideologia venga associata ad un colore, ad un credo o a qualsiasi organo esterno sotto il cui ombrello ci sentiamo meglio riparati.

Il peggiore degli scenari è tendenzialmente quello per cui la vita accademica venga politicizzata, si finirebbe per trascurare il punto centrale del tutto: gli studenti e le loro necessità. Guardando, però, la situazione con una prospettiva concreta non è però difficile realizzare che le elezioni studentesche sono a modo loro politica, interna ai dipartimenti o estesa all’università, ed è proprio per questo che le vesti che si ha la fortuna di vestire, in qualità di giornalista, diventano fondamentali prima del voto. Il ruolo super partes consente di regalare uno spunto di riflessione basilare perché ci sia una scelta consapevole: è possibile presentare le associazioni, i candidati e soprattutto le loro idee, “poche” eppure fondamentali perché l’università migliori, ovviamente secondo il proprio criterio di “miglioramento”. Per arrivare ad una decisione è giusto anche avere la prospettiva di tutti i partecipanti, ed è proprio per questo che con UnderTrenta abbiamo scelto di proporre una serie di interviste in parallelo ad un portavoce di ogni lista presentata nei dipartimenti dove sono presenti almeno due liste candidate: altrimenti non si creerebbe un dibattito, sarebbe mera propaganda. Lo sviluppo delle domande è stato democratico quanto lo sarà il processo di votazione del 22 e 23 novembre, perché nei giorni passati sono state raccolte le opinioni di vari studenti, una manciata per ogni dipartimento, che hanno potuto esprimere le loro perplessità, trasformate poi in domande per quelli che potrebbero essere – da qui a qualche giorno – i loro rappresentanti.

Se è vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” allora scrivere e dedicare uno spazio così ampio alla platea studentesca, riportando le parole di tutti gli attori in scena, finisce per avere due facce: da un lato è il minimo sindacale perché la propria coscienza professionale sia pulita, l’informazione è chiave in uno scenario come il nostro, ma dall’altro è un grande messaggio e un fregio da mostrare nelle occasioni, perché consente a una popolazione ampia come quella degli studenti dell’Università di Trento, di tirare le proprie somme dopo aver ascoltato – o per meglio dire, letto – le parole delle varie liste.

Le interviste proposte da UnderTrenta saranno ai candidati portavoce delle liste presentate nei dipartimenti di: Matematica, Fisica, Lettere e Filosofia, Sociologia e Ricerca Sociale, CIBIO, Economia e Management, Giurisprudenza, DICAM e DISI.

 

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venerdì 19 Aprile 2024