COP27, da Trento a Sharm El-Sheikh per il clima
Anche quest’anno cinque giovani partiranno con l’associazione trentina Viraçao&Jangada per partecipare alla Conferenza Onu sul Clima, in programma dal 7 al 18 novembre a Sharm El-Sheikh. L’esperienza si inserisce in un progetto più ampio che prevederà, nei prossimi mesi, la realizzazione di processi partecipativi territoriali rivolti ai giovani, sui temi inerenti all’emergenza climatica e alle misure di adattamento ai cambiamenti climatici in Trentino.
Il compito del gruppo sarà quello di raccontare la COP27 attraverso i canali di comunicazione di Agenzia di Stampa Giovanile (sito, profili Instagram e Facebook) e, soprattutto, attraverso il loro sguardo. Raccontare i negoziati, gli eventi, ciò che accade dentro e fuori i padiglioni, ma anche gli incontri e i momenti che rendono l’esperienza unica. Abbiamo incontrato due di loro per qualche domanda.
Per Emiliano Campisi, studente di Politiche Pubbliche a Bolzano, non si tratta di una prima esperienza, poiché lo scorso anno ha partecipato alla COP26 a Glasgow con lo stesso ruolo. Sulla base di ciò che ha già vissuto, cosa aspettarsi dalla COP in Egitto?
“Ogni anno la COP si tiene in un continente diverso. Nel 2021 è stata in Europa, a Glasgow, e c’era molto hype poiché era stata posposta dal 2020. Vi erano molte aspettative sui risultati e l’esito non è stato così negativo come la gente ha detto a posteriori, perché si sono confermati gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, tra cui il mantenere il surriscaldamento globale sotto l’1,5°C. Negli ultimi dodici mesi vi sono poi stati dei miglioramenti e il numero dei Paesi del mondo che hanno dichiarato obiettivi di decarbonizzazione è aumentato considerevolmente. Quest’anno la COP si terrà in Africa: ci sono un sentire e un focus diversi, incentrati sull’adattamento ai cambiamenti climatici e sui metodi finanziari ad esso relativi. È centrale il tema delle responsabilità storiche differenziate, della transizione giusta che non lasci nessuno indietro. La velocità con cui si deve decarbonizzare crea vinti e vincitori e a rimetterci è chi ha meno possibilità. Quest’anno è essenziale che si arrivi a un accordo per riequilibrare la situazione per chi subisce di più ma ha meno responsabilità e meno possibilità”.
Federica Dossi è una trentina che studia Economia Ambientale in Olanda. Quanto è importante per lei “andare via” e portare le esperienze dall’estero in Italia e in Trentino?
“La crisi climatica è un problema di natura globale, è anche questo il motivo per cui si fanno le COP. Anche un evento a Sharm ha un impatto diretto su quello che sperimentiamo qui in Trentino. Nel piccolissimo comune in cui vivo, ad esempio, stanno intercettando un’altra fonte perché quella che si usava in precedenza è completamente vuota. Questo dimostra come le conseguenze del cambiamento climatico si vivono in ogni territorio ed è dunque importante riportare le esperienze. Sono andata a studiare all’università all’estero per fare qualcosa di utile per l’ambito in cui studio. Ho avuto la necessità di andare via a studiare, ma l’ho fatto in ottica di ritorno. L’obiettivo finale è quello di tornare a casa e, con l’esperienza accumulata all’estero, aiutare da casa”.
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martedì 21 Gennaio 2025