Bandiere Blu: sorpresa Trentino
Benvenuti nel Paese al contrario, dove i posti di montagna spiccano per le acque balneabili più limpide.
Dal 1981, la FEE (Foundation for Environmental Education) assegna ai 60 Paesi che ne fanno parte le Bandiere Blu, riconoscimenti simbolici all’impegno delle amministrazioni locali sul tema ambientale legato alle coste marine e lacustri.
E in Italia ogni anno si produce lo stesso paradosso: le regioni immerse quasi interamente nel Mediterraneo (Sardegna, Sicilia, Calabria e Puglia) e naturalmente predisposte a diventare cartoline da inviare ad amici e parenti finiscono in coda alla classifica, talvolta sorpassate da regioni in cui gli scorci balneabili sono altrettanto incantevoli, ma poco più grandi di una pozzanghera dopo la pioggia.
L’anno scorso era la volta della Lombardia con Sirmione, quest’anno l’exploit del Trentino con Levico Terme. Il “caraibico” Piemonte con le sue 2 Bandiere Blu affianca quasi Calabria (3) e Sicilia (4). La Sardegna conquista 1 Bandiera in più dello scorso anno con Tortolì (CA) e sale a quota 7, la metà esatta dell’Abruzzo (14). In testa al podio la Liguria (20), seguita da Marche (18) e Toscana (17).
La questione non è contendersi le Bandiere, visto che non c’è un numero totale di “drappi blu” da spartirsi, ma capire come è possibile che il litorale meridionale dell’Italia sia abbandonato al degrado e si becchi tutti gli anni questa pessima pubblicità.
Sarà che è come possedere un abito bellissimo e tenerlo nell’armadio per paura che il vento lo stropicci.
Attualità
Twitter:
martedì 12 Novembre 2024