Viaggiare con la casa, improvvisando

La “vacanza in camper” è probabilmente – in bene e in male – iconica. C’è chi la sogna, l’amante della libertà, e chi invece la disdegna. Da piccola, ho avuto la fortuna di fare molte vacanze in camper e sì, la ritengo tutt’ora proprio una fortuna. Se questa modalità di vacanza potrebbe risultare scomoda ai più, io penso invece sia un’ottima opportunità per non solamente fare i viaggi, ma anche – e soprattutto – per viverli. Da una prospettiva più interessante.

Una vacanza in camper, prima di tutto, non è scomoda come si pensa. Certo, non ci sono gli agi di una stanza in hotel o di un appartamento. Tuttavia, oltre ad avere tutto ciò che è essenziale, è possibile poggiare la testa sul proprio cuscino, gustare a colazione i cereali preferiti senza incorrere in scarse imitazioni, avere con sé tutti i libri che si desiderano senza il timore di dimenticarli nel cassetto del comodino aperto una sola volta. Insomma, in camper ci si porta dietro casa propria quanto basta, per sentirsi comunque in vacanza.

Inoltre, le esperienze che si vivono in una vacanza in camper sono di gran lunga più intriganti di quelle che ci riserva una anonima stanza di hotel, se pur a quattro stelle. Personalmente, nel corso degli anni, grazie al camper ho potuto: ammirare l’alba sulle coste del Mediterraneo francese a pochi passi da un suggestivo faro; godere di notti stellate senza inquinamento luminoso solamente aprendo il finestrino sul tetto; svegliarmi all’ombra delle Tre Cime di Lavaredo; addormentarmi con il suono delle onde del mare.

Un viaggio in camper offre anche il grande vantaggio di improvvisare il giusto, per dare quel quid in più alla vacanza. Al giorno d’oggi, forse, i veri e propri viaggi on the road – con soste casuali – non sono sempre possibili, a causa delle regole vigenti riguardo i parcheggi e il divieto di campeggio, ma si può vivere comunque un’avventura meno programmata del solito.

La vacanza in camper permette, poi, di conoscere quei posti magici che sono i campeggi. Ve ne sono di tutti i tipi: dai simili ai resort, ai piccoli a conduzione famigliare; da quelli con le piazzole allineate e tutte uguali, a quelli più impervi e immersi nella natura. Nei campeggi, fuori da ogni camper (o roulotte o tenda che sia) si ricrea il piccolo mondo dei suoi occupanti. C’è chi non può rinunciare ad avere tutti gli utensili da cucina che ha a casa e allestisce gazebi per fritture e spaghettate; chi invece è minimalista e oltre a un paio di sedie non ha nulla. Di solito, vige l’aiuto reciproco come se si fosse vicini di casa da sempre.

Ultimo elemento, non di certo per importanza, la multiculturalità: nei campeggi si può entrare in contatto e, perché no, fare amicizia con persone provenienti da ogni parte del mondo. Rendendo la vacanza più che completa.

Approfondimenti, Viaggi
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sabato 27 Luglio 2024