Eravamo quattro amici al bar, che volevano bere gratis!

La nostra società è affetta da tanti mali, molti dei quali, figli della cultura della prevaricazione. Il politico d’una data fazione desidera avere la meglio sull’avversario, il collega a lavoro s’improvvisa sostituto del capo (anche se nessuno glielo ha mai chiesto) e quelli che fino a ieri sembravano amici, ti lasciano da solo al bar a pagare un salatissimo conto a base di spritz (e lacrime).

Che la democrazia (o i sistemi politici che tali si definiscono) s’avvalga(no) della regola della maggioranza per eleggere coloro cui è attribuito potere decisionale, è un dato certo, ma non assoluto. Vi sono infatti casi in cui decisioni che riguardano la collettività vengono prese non ricorrendo alla regola della maggioranza, senza tuttavia che tali sistemi cessino d’essere annoverati tra quelli democratici. «La democrazia», scrive Bobbio, «si contrappone ad oligarchia ed anarchia poiché il potere è in mano ai molti o ai più». Tuttavia, questo non significa necessariamente ch’esso venga esercitato per mezzo della sopracitata regola.

Ma che cos’è, quindi, la maggioranza? Dipende. Quando si vota, è quella “fetta” di vox populi che, desiderosa di esprimere la propria preferenza, si è recata alle urne.

Che cos’è invece la maggioranza quando, a fine aperitivo, nove compagni di bevuta decidono che sarà il decimo ad offrire per tutti? In quel caso, solo ed unicamente un numero. Un numero (definito) di idioti che, volendo avere la meglio su di un poveraccio ed il suo portafoglio, si avvalgono d’una regola che al bar non ha ragione d’essere. Quest’ultima, così  come il “famo alla romana”, sono due tendenze che con la democrazia non hanno nulla a che vedere.

La democrazia, infatti, dovrebbe tutelare il popolo: tutti, nessuno escluso. Democrazia, dovrebbe essere giustizia, non prepotenza e sfacciataggine.

A dover pagare dieci aperitivi perché lo ha deciso la maggioranza probabilmente ci si sente come quando a vincere le elezioni è quel partito politico che proprio non si digerisce, con la differenza che, nel primo caso, oltre a perdere la speranza, si perdono anche gli “amici”.

La democrazia, in un caso come quello del bar, è necessario s’incarni in quel decimo che all’imposizione degli amici si ribella e, fingendo di andare in bagno ad incipriarsi il naso, paga la propria consumazione e sfugge per sempre ai terribili nove.

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venerdì 20 Settembre 2024