L’occhio su Trento: la città dalle trentatré torri
Dal Doss Trento – la collina che sorge alla destra idrografica del fiume Adige, nei pressi del quartiere di Piedicastello – l’occhio su Trento cade inevitabilmente su alcune delle torri che punteggiano il panorama della città. Come i trentini che entrarono a Trento in un famoso scioglilingua, anche queste torri – più o meno visibili – si possono contare nel numero di trentatré.
La più iconica è sicuramente la Torre Civica: con i suoi 43 metri, la cima merlata e il grande orologio essa svetta su Piazza Duomo, portando sulla sommità la bandiera giallo-azzurra della città di Trento, di cui è senza dubbio diventata il simbolo.
Proseguendo per Via Cavour, dopo aver superato la Torre della Tromba, antica prigione costruita in mattoni, si giunge in Piazza Santa Maria Maggiore, dove a fianco della Chiesa – sede delle congregazioni del Concilio – si erge il maestoso Campanile di Santa Maria Assunta, che con i suoi 53 metri è la torre più alta della città.
Spostandosi verso l’Adige si incontra Torre Vanga, dal nome del principe vescovo che ne ordinò la costruzione: Federico Vanga. Oggi sede espositiva del MART di Rovereto, la torre era un tempo lambita dalle acque dell’Adige e collegata alla sponda opposta da un ponte coperto in legno. Sulle rive del fiume si trovava altresì la poco lontana Torre Verde, presidio dell’antico quartiere portuale di San Martino.
Anche il Torrione Madruzziano deve il nome al principe vescovo che la fece costruire: Cristoforo Madruzzo. Questa massiccia torre circolare si trova in prossimità delle antiche mura cittadine in Piazza Fiera, qui in uno dei pochi tratti rimasti. A svettare sopra ciò che resta delle mura è anche Torre Aquila, nei pressi del Castello del Buonconsiglio.
Addentrandosi tra le strade e i vicoli del centro storico, e abituandosi a guardare in alto, si possono scorgere tra i palazzi numerose altre torri, meno imponenti ma non per questo meno suggestive. In Via S. Trinità si trova la medievale Torre del Massarello, dove vennero ospitati alcuni protagonisti del Concilio; Torre Benassuti e Torre Maestranzi si trovano rispettivamente in Vicolo Benassuti e in Piazza Lodron, mentre la Torre del Deposito sovrasta ancora oggi il Molino Vittoria, in Via Verdi.
Da annoverare sono anche le suggestive – e abitate – case torri: Casa torre Benetti-Mersi in Largo Carducci, Casa torre De Negri in Piazza Duomo e Casa Torre De Negri-Rella in Via San Pietro.
Torre dei Canopi a Civezzano, Torre dei Rochi a Ravina e Torre Franca a Mattarello sono poi solo alcune delle torri nelle frazioni cittadine, che dimostrano come questi edifici erano collocati – probabilmente a scopo difensivo – in tutto il territorio. Chiudono il conto i numerosi campanili, che svettano scandendo il tempo nei pressi delle tante chiese della città.
Approfondimenti
Twitter:
giovedì 19 Settembre 2024