Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Pensiero sostenibile: la moda a sostegno dell’ambiente

Sustainable thinking è la mostra inaugurata il 12 aprile 2019 che fino all’8 marzo 2020 sarà presente a Firenze in Piazza Santa Trinità al piano inferiore del retail store di Salvatore Ferragamo.

Il percorso si sviluppa attorno al concetto di sostenibilità dei materiali utilizzati nella moda. Non si concentra esclusivamente sulle creazioni del maestro Salvatore Ferragamo, ma coinvolge anche aziende e start up produttrici di materiali 100% naturali e riciclati che hanno fatto della sostenibilità la loro missione.

Aprendo gli archivi calzaturieri degli anni ’30 e ’40 del grande maestro Salvatore Ferragamo, si nota come già in quell’epoca fosse possibile essere sostenibili, anche se l’approccio gli venne sostanzialmente imposto. Il regime politico di quegli anni puntava all’approvvigionamento interno portando così Ferragamo alla sperimentazione di nuovi materiali alternativi come sughero, carta, raffia e feltro.

Dalla sperimentazione la maison Ferragamo inizia ad abbracciare una politica di riciclo riutilizzando materiali di scarto, come per l’abito Artemisia (2018) dove Maria Sole Ferragamo impiega pellami di scarto, affermando la necessità di «usare risorse che già esistono, invece di crearne sempre nuove».

b
Abito Artemisia di Maria Sole Ferragamo

 

O ancora il caso di Abito da sera – Evening Gown di Salvatore Ferragamo by Paul Andrew dove il filato del tessuto in jersey è il risultato di un processo di riciclo delle bottiglie di plastica.

 

c
Abito da sera – Evening Gown di Salvatore Ferragamo by Paul Andrew

 

Oltre alle creazioni di Salvatore Ferragamo, alla mostra sono esposti vari progetti e iniziative sostenibili, come la riscoperta di tecniche antiche dalla Magna Greca di tintura dei capi senza l’utilizzo di acqua, o la creazione di tessuti innovativi a base di buccia d’uva come propone la start up Vegea, o ancora capi realizzati dalla filatura della canapa o dell’ortica.

In un’epoca in cui è forte l’allarme ambientale, scoprire come l’industria della moda si muova in favore dell’ecosostenibilità è un grande punto di partenza per migliorarne il sistema produttivo e l’approccio mentale.

Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 7 Dicembre 2023