La rabbia delle formichine

Quanta distanza esiste tra il volere e il potere? Da piccoli ci hanno raccontato che avremmo potuto fare ciò che più ci sarebbe piaciuto e poi da adulti siamo quelli costretti a morderci la lingua per non essere licenziati.

La verità? Siamo piccoli in un universo enorme. Siamo particelle finite di qualcosa che andrà avanti sempre e comunque anche senza di noi. I Greci lo sapevano bene.

Utilizziamo gli ospizi per sollevarci la vita dalle incombenze che genera un corpo vecchio e non ci accorgiamo che passato qualche anno saremo nella stessa situazione, ma al contrario. Il corpo vecchio saremo noi e a quel punto ci saremo trasformati in una macchina inutile per la società, un peso per la famiglia, un cumulo di ricordi che nessuno conoscerà mai fino in fondo e che andranno persi. Come tutto di noi, tranne la genetica. I nostri figli avranno gli stessi occhi, i nipoti, avranno quel carattere così tenace, come il nonno, oppure la vena artistica della genealogia e della nostra esistenza rimarrà alla fine un piccolo segno, forse ancora più insignificante di ciò che abbiamo fatto in vita.

Per questo esiste l’arte, declinata nelle sue infinite sfaccettature, che sia teatro, pittura, musica o scrittura. Siamo molto più di formichine che passano nel mondo, nell’unico istante in cui dimentichiamo la nostra dimensione e immaginiamo, creiamo, oltre il possibile, al di là del reale.

Ha 92 anni, è costretta da 3 anni a non muoversi, le sue gambe sono troppo vecchie per camminare, il suo cervello ha le connessioni lente e i pensieri poco chiari. Eppure vive, se possiamo chiamare vita un corpo completamente immobile, sordo, ipovedente, una mente non lucida che non vede altro che la televisione, senza alcuna socialità. In preda ai suoi frequenti deliri, un giorno pretende di essere messa in piedi, per andare in bagno:

“Perché tu mi vedi seduta qui, ma non sai che quando nessuno mi vede io mi alzo e vado dove voglio”.

Anche a 30 anni ci si può sentire così. Impotenti. Avere fame di tutto, senza che nulla sembri essere alla nostra portata. I sogni salvano, con potenza, più di qualcuno lo sa. Potersi proiettare in un’altra dimensione ci permette di arrivare ovunque col pensiero, di dare a noi stessi una possibilità, oltre l’innegabile realtà.

Non si sa se di nostro alla fine esiste solo ciò che si sente e se tutto quello che ci circonda alla fine è poco più di una bugia. Verrebbe da citare il film The Truman Show. Per questo l’immaginazione deve essere una pretesa. Poter sognare la persona giusta, il lavoro che desideriamo, il viaggio della nostra vita.

Potrebbe essere una materia scolastica, Immaginazione. Insieme allo studio di chi, prima ancora di raggiungere i propri obiettivi, li ha a lungo sognati. Di chi ha trasformato la rabbia di essere una formichina, in qualcosa di molto più grande e reale. Se sia possibile farlo, ce lo insegna proprio il regno animale. Chi direbbe mai che un essere vivente così piccolo sia in grado di trasportare cose di un peso superiore quasi di 50 volte il proprio?

Viva le formichine e chi di questa esistenza ne fa un’arte.

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mercoledì 9 Ottobre 2024