Il silenzio è amico
La comunicazione a tutti i costi. Dover dire, fare, esserci. Per affermarsi, tentare di conservare un posto nella memoria, così spaventati dal silenzio, dall’attesa,dalla distanza.
Un affanno disperato nel far sentire la propria voce, come se urlando ingrandissimo i nostri pensieri.
E poi di fretta, sempre, ingoiando avidamente attimo dopo attimo. Proiettati perennemente nel “dopo”, bruciando le tappe, dimenticando il nostro ritmo, non ascoltando più il cuore.
Quanto ci svela il silenzio quando gliene diamo l’occasione!
Non è uno spazio vuoto, da riempire per forza con un qualsiasi sottofondo.
In quella parentesi siamo nascosti noi stessi e anche se spesso fa paura guardare nell’abisso, è solo ascoltando il nostro eco interiore che possiamo trovare il senso. Il senso dei giorni difficili, il significato della malinconia. La voglia di concederci del tempo, di sorriderci in un riflesso, il coraggio di affrontare ogni giorno come un’esperienza da vivere.
Ho provato a rendere poetici i miei pensieri con questa brevissima storia:
Il silenzio è amico. Il mantello migliore che possa proteggere in questo viaggio.
Viandante ubriaco, raccogli quelle monete!
La tua tazza di latta non suonerà questa notte.
Rimarremo al buio, io e te, a guardare le stelle:
il nostro soffitto, che mai ci cadrà in testa.
Nessun rumore fra di noi, solo il profumo del vino.
Quanto hai camminato per arrivare fino a qui?
Ho troppo sonno per ricordare.
Dammi del pane, un altro boccone.
Soffiano le nuvole, che curiose ci osservano.
Due poveri viandanti:
uno cieco e l’altro muto.
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domenica 8 Dicembre 2024