Il re dei giochi da tavolo: il Monopoly

A chi non è mai capitato di passare almeno un pomeriggio festivo a giocare a Monopoly con la propria famiglia o con i propri amici? Un classicone tra i giochi da tavolo – probabilmente amato e odiato in egual misura da chi vince e da chi, inesorabilmente, subisce plurime sconfitte – che ha una lunga e curiosa storia alle spalle.

Le origini raccontate del Monopoly sono abbastanza controverse e coinvolgono le figure di Elizabeth Magie e Charles Darrow. Per una versione della storia sembra essere stato l’ingegnere disoccupato statunitense Charles Darrow a inventare, nel 1936, il Monopoly, a proporlo alla casa editrice Parker Brothers e, dopo un primo rifiuto, a produrlo a sue spese mettendolo in vendita in un grande magazzino.

Questo racconto è vero solo in parte, perché Darrow non inventa in toto il gioco, ma ne rielabora e unisce alcune versioni simili presenti sul mercato. Una di queste è quella di Elizabeth Magie, creata nel 1903 con il nome di The Landlord’s Game (Il gioco dei latifondisti) e nata con la funzione didattica di approfondimento di alcuni concetti economici. Magie, infatti, era una sostenitrice dell’economista Henry George, e si suppone diede vita a questo intrattenimento come una sorta di critica al sistema del monopolio.

Il gioco originale aveva una plancia molto simile a quella che conosciamo noi oggi, era coperto da brevetto e venne prodotto per la prima volta nel 1906. All’epoca, i giochi da tavolo non erano diffusi come oggi e le persone, più che acquistarli, erano solite ricopiarli in versioni casalinghe. Nel 1921, Magie propone delle modifiche e ottiene un secondo brevetto: maggiore è la diffusione e il gioco comincia a venire chiamato Auction Monopoly, a causa della possibilità di indire aste tra i giocatori, o più semplicemente Monopoly. È in questo periodo che raggiunge Darrow, per il seguito della storia che già conosciamo.

Con la licenza concessa a più di 100 Pesi e tradotto in oltre trentasette lingue, secondo alcune statistiche il Monopoly è stato giocato, dalle sue origini, da circa 750 milioni di persone: un record! In Italia, il Monòpoli arriva nel 1936, spedito dall’America ad Arnoldo Mondadori. Il fondatore dell’omonima casa editrice passa ad altri, in particolare a Emilio Ceretti, dell’Editrice Giochi, l’incarico di acquistare i diritti e pubblicare la versione tradotta. Ceretti si scontra subito con l’ideologia fascista che impediva l’utilizzo di nomi inglesi; quindi, il marchio viene italianizzato (in Monòpoli) e il gioco diffuso. I nomi delle vie – sempre adattati alla toponomastica del Paese – erano quelli della Milano dell’epoca, con alcune seguenti sostituzioni più neutrali e non connotate dal periodo fascista.

Negli anni, sono poi state molte le edizioni speciali del gioco, tra cui una in braille per i non vedenti. Particolare quella del 2019, dedicata alla città pugliese di Monopoli con l’inserimento delle sue vie e delle sue piazze, così come quella degli inizi del 2000 dal nome Monopoli Euro, celebrativa della nascita della moneta unica, dove le vie sono sostituite dalle città dell’Unione Europea, le stazioni da aeroporti, i servizi dalle istituzioni europee. Un’altra curiosità: per gli 80 anni del gioco, la casa produttrice ha creato e diffuso una scatola con tutte le banconote vere, per un ammontare di ben 20.580€.

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martedì 14 Gennaio 2025