Il pianeta del silenzio

Nel mondo c’è molto più silenzio di quanto si creda. È altresì vero, però, che viviamo in un luogo estremamente rumoroso. In città, una strana sinfonia fa da sfondo alle nostre giornate, fra il suono dei clacson, quello del mormorare della gente, gli autobus che frenano ed i treni che fischiano. Siamo talmente abituati a tutto ciò, da non farci più nemmeno caso. E anche quando pensiamo di apprezzare la pace del bosco, in realtà, le nostre escursioni vengono scandite dal marciare dei nostri passi sui sentieri sterrati e dal canto degli uccellini che ricordano come la vita sia ovunque. Ecco cos’è il rumore: è la vita, che in tutte le sue forme si manifesta, e perciò si fa sentire. E, seppur la vita si preoccupi di far rumore in ogni angolo della Terra, a volte, non lo fa abbastanza forte da permettere d’esser percepita ovunque.

Tutti, in fondo, abbiamo o abbiamo avuto paura del silenzio e, è necessario specificare che, di tipi di silenzi ce ne sono innumerevoli. C’è chi teme quel silenzio che accompagna dolcemente per mano il calar della notte, quell’assenza di suoni che spaventa chi, da solo, al buio della propria abitazione, trema, e chi teme invece quei momenti al ristorante durante i quali ci si ritrova su di un tavolo per due e si giunge ad un punto in cui non si sa più cosa dirsi.

Siamo così abituati al rumore, che alcuni particolari momenti di silenzio ci causano inevitabile imbarazzo. Fortunatamente, però, ci ritroviamo in un periodo storico in grado di fornirci innumerevoli “marchingegni” in grado di sopperire alla mancanza di discorsi. E se, ad una cena, ci si ritrova senza più argomenti da affrontare perché ormai si è parlato di tutto (del tempo, di lavoro, politica e pure del vicino di casa), ecco che salta fuori dalla tasca il nostro più fedele compagno d’avventura: il telefono, in grado di salvarci prontamente da tali spiacevoli occasioni.

Ci sono altri silenzi, invece, molto più difficili da affrontare. Silenzi che, per noi, sono assenza di rumore mentre per altri sono invece disperate urla. Anch’io, come molti, ho paura: temo quel silenzio, fuori, che favorisce l’introspezione dentro. Temo poi, con ancor più forza, quel mostruoso silenzio che è forse fra tutti il più rilevante ed incurabile: quello che nasconde i fatti del nostro pianeta.

Nel mondo c’è molto più silenzio di quanto si creda. Ma le nostre vite “perfette” spesso s’impegnano a mettere a tacere e a non lasciar spazio a quelle mute voci di chi, in qualche altro luogo della Terra, oggi (e probabilmente anche domani) soffre (e soffrirà).

Siamo così abituati al rumore delle nostre movimentate città da non accorgerci che, invece, il mondo è un posto molto più silenzioso di quanto pensiamo. E, seppur basterebbe “poco” a curare questa mostruosa ignoranza, i più (tra i quali includo a malincuore anche me stessa) preferiscono continuare a sguazzarvici dentro, piuttosto che prendersi la briga d’informarsi su quanto stia accadendo su questo nostro rumorosissimo pianeta del silenzio.

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venerdì 7 Febbraio 2025