Il “Barachin”, un’eterna quotidianità

Luoghi eterni. Di quelli che quando li nomini, sai già tutto. Sai che c’erano, che ci sono e ci saranno. Il “Barachin”, per gli abitanti di Villafranca di Verona, è questo.

Un piccolo chiosco, since 1947 (sì, avete letto bene), ubicato nei pressi del Castello Scaligero e che ha accompagnato, e accompagna, la vita quotidiana della cittadina – specialmente nei mesi estivi – con le sue specialità: gelati, ma soprattutto le conosciutissime granite.

Luoghi e personaggi, è un binomio indissolubile. E i cardini di questa storia sono l’indimenticato Luigi Montresor (detto “Bigeti”) e la moglie Bruna che ebbero l’idea di creare un’alternativa “popolare” al lussuoso Caffè Fantoni, dove i soli siori potevano permettersi di entrare.

«Si vendevano tantissime cose: bibite, caramelle, ovviamente gelati e granite e addirittura latte fresco», ci racconta Enrica Montresor, nipote dello storico gestore che specifica: «Il telefono qui non c’è mai stato, ma neppure un’insegna, una lista delle ordinazioni o cartelli pubblicitari. Non ce n’era bisogno: tutti sapevano cos’era il Barachin».

Quando, nel 1968, “Bigeti” se ne andò, il testimone fu raccolto dal figlio Giovanni, conosciuto da tutti come “Giannino”. Iniziava l’era dell’Eskimo, del Juke Boxe, con le hit inglesi e americane a far compagnia ai più noti cantautori italiani. Erano gli anni della “rottura” ed il Barachin rappresentava un importante luogo di aggregazione sociale: «Mio papà era il centro di quell’universo. Tantissime le serate e le giornate trascorse a bere, suonare e, perchè no, ad inventarsi qualche trovata geniale: un ferragosto Giannino volle cucinare per tutti il lesso con la Pearà. C’erano trenta gradi all’ombra», ci racconta sorridendo Enrica.

Ora che di anni ne sono passati parecchi e che anche Giannino ha dovuto – complice la ruota della vita – cedere il testimone, lo storico chioschetto è gestito dalle sue figlie, Enrica e Paola, assieme alla mamma Renata. Hanno scelto di non cambiare assolutamente nulla, mantenendo le stesse caratteristiche del “Barachin” originario e i clienti apprezzano molto questa cosa, come ci spiegano le titolari: “Giovani e non si ritrovano sempre, soprattutto nelle sere estive, per godersi un gelato, una granita e scambiare quattro chiacchiere in compagnia».

Una storia che ci fa comprendere come, nonostante i tempi mutevoli e mai come ora incerti, la qualità e la genuinità siano gli ingredienti base per il successo. E naturalmente anche di un buon gelato.

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lunedì 10 Febbraio 2025