Giovani e lavoro: intervista all’apicoltore-scrittore Marco Valsesia

Marco Valsesia (classe 1992) ha studiato come perito meccanico e lavora in un’azienda aeronautica di Sesto Calende. Da qualche anno affianca al proprio impiego l’antico mestiere di apicoltore in un piccolo paese del Piemonte orientale, dove cura una sessantina di arnie. Sul suo profilo Twitter (@marco_valsesia) migliaia di follower seguono le imprese dei suoi alveari, che durante la stagione vengono spostati in diversi luoghi per seguire il flusso delle fioriture. Lo scorso aprile è uscito il suo primo libro, La vita segreta delle api, edito da Longanesi.

Marco, com’è nata la passione per le api?

La passione per le api ha sempre fatto parte della mia vita fin dalla tenera età. I ricordi più belli sono legati alla mia infanzia: un giorno di maggio mio nonno decise che era arrivato il momento di portarmi a visitare il suo apiario. Nonostante le mille raccomandazioni dei miei genitori sul possibile rischio di punture, ricordo che non avevo paura. Ero affascinato da questo insetto e volevo scoprire di più sul suo mondo. Quando misi la maschera e la piccola tuta che mio nonno aveva acquistato per l’occasione, ricordo che fu un attimo. Appena scoperchiò il primo alveare e il profumo intenso di miele mi invase, sapevo già cosa avrei fatto nella vita.

Come affronti i problemi legati al cambiamento climatico? Penso soprattutto alle piogge, alla siccità, ai fiori che non producono nettare.

Purtroppo quella dei cambiamenti climatici è una battaglia persa in partenza. Fintanto che l’uomo continua a inquinare, sprezzante dei rischi che arreca agli insetti impollinatori e alla natura che lo circonda, sarà sempre più difficile affrontare questo problema. Le stagioni anticipate – o ritardate – unite alla mancanza di piogge rendono molto difficile la vita delle api e degli apicoltori. Faccio un esempio semplice: le api vivono appena 40 giorni, ma ciò che le rende forti e in salute è in primis la presenza di polline. Se mancano le piogge, il polline viene a mancare, e la prospettiva di vita dell’ape precipita a 8 o 15 giorni al massimo. L’emergenza climatica sta letteralmente giocando un ruolo chiave nella scomparsa di questi preziosi insetti.

E i problemi legati all’aumento dei parassiti (varroa, vespa velutina, peste…)?

Oltre ai problemi legati ai cambiamenti climatici, un altro tassello doloroso è legato agli innumerevoli parassiti o malattie che possono colpire gli alveari. Primo fra tutti l’acaro varroa destructor che, se non controllato e monitorato, può arrivare a sterminare intere colonie di api. Se si pensa che in media un alveare in piena stagione può arrivare a contare fino a 100.000 api circa, si può facilmente calcolare l’entità dei danni che un’epidemia può causare. In commercio ci sono prodotti specifici da utilizzare per contrastare la sua diffusione, in almeno due momenti della stagione apistica. In assenza di produzione di miele e di ovideposizione della regina (che in luglio viene indotta artificialmente dall’apicoltore mediante ingabbiamento della stessa), l’acaro della varroa è più esposto all’azione dei prodotti che vengono utilizzati per ucciderlo. Gli altri predatori, tra cui la famigerata vespa velutina, al momento non costituiscono un serio pericolo nella mia zona. Ma si stanno diffondendo, quindi è meglio tenere alta la guardia.

Veniamo al tuo libro. Esordire con Longanesi dev’essere una grande emozione. Ci racconti com’è andata?

In effetti ancora oggi stento a crederci. Longanesi per me ha sempre rappresentato un sogno, essendo cresciuto leggendo molti dei suoi autori. Tutto è iniziato quasi per caso, quando pubblicai un video che ritraeva le api che, disperate per il caldo anomalo della scorsa estate, si abbeveravano nella fontana del mio giardino. Il video suscitò l’interesse prima del Tg1, poi in seguito di alcuni giornali locali, per arrivare infine all’inaspettata chiamata da parte di un’editrice che in seguito mi ha accompagnato nella stesura del libro. La proposta era allettante e al tempo stesso una sfida. Doveva essere pubblicato in primavera, quindi avevo soltanto pochi mesi di tempo per gettarmi a capofitto e descrivere un vero e proprio viaggio, lo stesso che guiderà il lettore all’interno di un alveare per scoprire la vita segreta delle api.

Qual è secondo te l’aspetto del tuo libro che incuriosisce di più il lettore?

Sicuramente la conoscenza del complesso mondo che caratterizza le api, in parte ancora del tutto sconosciuto. Molti al giorno d’oggi ignorano parecchie informazioni che ruotano attorno all’importanza di questo insetto, socialmente perfetto ed evoluto. Come comunicano tra loro le api? Come fanno a distinguere i simboli o addirittura (si dice) il volto degli apicoltori? Come fanno a lavorare così assiduamente senza litigare tra di loro? Ci sono un’infinità di domande sulle api che mi vengono poste di continuo. Il modo migliore per comprendere la loro importanza e infinita perfezione è iniziare il viaggio tra le pagine di questo mio libro.

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martedì 10 Settembre 2024