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Fake news: una bussola per riconoscerle

Foto di Sander Sammy

Alle fake news – velenose e fascinose creature che tanto facilmente riescono a sfruttare a loro vantaggio le debolezze della nostra mente e l’ardore dei nostri istinti più bassi – è difficile resistere. Vengono costruite a tavolino per manipolarci a fini economici, politici o ideologici e tutti, ahimé, in quanto esseri umani dotati di un cervello portentoso ma fallibile e di un corpo attraversato da trascinanti emozioni, ne siamo potenziali vittime.

Ma come è vero che in ognuno di noi sono presenti tutti quei requisiti che possono farci cadere nella trappola delle fake news, è anche vero che potenzialmente ogni persona ha in sé il necessario per poterle riconoscere e combattere. Come? Con un bel respiro e un po’ di sano senso critico, innanzitutto, e la pazienza di seguire cinque semplici regole.

Contare fino a 10, o magari fino a 100

È fondamentale prendersi il tempo necessario. Per fare cosa? Prima di tutto, per leggere come si deve le informazioni che incontriamo, che siano un articolo o un messaggio WhatsApp, badando di leggerlo per intero, evitando soprattutto di fermarsi al solo titolo! In seconda battuta, per riflettere e mettere in dubbio i propri preconcetti, alleati della disinformazione.

Occhio alla forma

Controllare sempre titoli e testi: sono redatti con cura, graficamente ordinati e magari ricchi di analisi e grafici? No? Allora dovrebbe suonare un primo campanello d’allarme, perché infatti le fake news contengono spesso molti refusi o errori grammaticali, testi scritti interamente in maiuscolo e orribilmente farciti da una selva di punti esclamativi, accuse e opinioni faziose. Anche il tono è importante: diffidiamo di testi gonfiati e roboanti, dei sensazionalismi, e ricordiamo che è molto più probabile che un’informazione affidabile scelga toni ponderati e pacati.

Ispezioniamo le immagini

Come per i testi, anche le immagini che accompagnano una fake news sono tipicamente esagerate, ritoccate o evidentemente fuori luogo. Inoltre, molto spesso la stessa foto viene utilizzata in più contesti diversi tra loro: una ricerca per immagini tramite browser può svelarci molto!

Le fonti, queste sconosciute

È importante verificare sempre che la provenienza delle informazioni fornite nell’articolo che stiamo leggendo sia chiaramente riportata. Inoltre, in caso affermativo, chiediamoci e appuriamo se eventuali fonti citate (organi di stampa o esperti, ad esempio) siano reali, innanzitutto, e affidabili.

E alla URL, ci pensiamo?

Immersi nella lettura di un articolo, non dimentichiamoci di buttare un’occhiatina attenta alla URL del sito che lo ospita. Accade spesso che le fake news siano riportate all’interno di siti che utilizzano URL ingannevoli, che volutamente richiamano, storpiandola, quella di importanti siti di informazione (ad esempio, “Il fatto quotidaino” o “La Rebubblica”).

In conclusione, un’ultima regola fondamentale: evitiamo di condividere! Di fronte ad articoli, post o messaggi Whatsapp che ricadono in uno o più dei casi elencati sopra – o che contengono magari energici inviti quali “Condividete!!!”, “Fate girare prima che venga eliminato!!!” – la migliore reazione è proprio non dare loro visibilità, evitando di girarli ad altri. Anche se il nostro intento fosse quello di ripubblicarli per aggiungere un commento negativo, finiremmo per contribuire lo stesso alla loro diffusione. Facciamoli agonizzare nell’indifferenza, piuttosto, contribuendo così nel nostro piccolo a interrompere l’ennesima catena della disinformazione.

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mercoledì 6 Dicembre 2023