Emozioni in saldo
Accanto ai nostri abiti preferiti e a scarpe con interni in pelle, qualche volta capita di trovare anche emozioni in saldo, senza cartellino rosso perché riconoscibili appena entrati nel negozio.
“Portaci un cuore infranto e te ne regaleremo due nuovi”
“Tre giorni di amore al prezzo di uno”
“Cambia partner ogni settimana: per te uno sconto del 50%”
“Dosi di romanticismo esauribili in 5 ore”
Attenzione. Munirsi di scontrino per il cambio.
Amore svenduto, con etichette taroccate che escono fuori a ogni frase fatta, dentro lo sguardo freddo di chi pensa già al prossimo acquisto o sotto le suole che calpestano il solito sentiero costruito per… per? Che cosa pensa uno shopper compulsivo d’amore? Forse lo fa per una pura esigenza fisica di possedere più persone possibili oppure per soddisfare il suo bisogno narcisistico di sentirsi sempre amato da gente diversa. Poi, una volta usato un vestito, si può anche gettare via, o rivenderlo a un prezzo ribassato, senza pensare che, ormai, il suo odore è rimasto attaccato.
Non è necessario cercare le emozioni in saldo nelle bettole, nei vicoli più lontani dal centro, perché le troviamo anche nei posti più lussuosi, al tavolino ben apparecchiato nel bel mezzo della piazza o nel locale più famoso della città. Ma quanto possono davvero dare in termini personali queste emozioni di breve durata? Sembrano non bastare mai, e con una scusa sempre diversa si va a cercarne ancora altre, senza ricordare più quelle accumulate, quelle riportate al negozio o consumate fuori casa. Quanto si può essere veramente soddisfatti, poi, alla fine, è da vedere.
C’è chi invece ogni vestito lo sceglie con cura, gli dedica tempo, lo ripone affettuosamente nel caldo dell’armadio e piange una lacrimuccia quando si scuce un bottone.
Chi offre o cerca emozioni solo in serie si perde tanto, troppo impegnato a cercare chissà dove tutto quello che butta nel cesto della biancheria usata.
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domenica 8 Dicembre 2024