Dove c’è musica, c’è emozione

Foto di Eric Nopanen, Unsplash

Chi, almeno una volta nella vita – ma sicuramente sarà successo di più – non ha avvertito un certo rimescolio d’emozioni, da qualche parte nel petto, ascoltando le note di una canzone? Che fosse allegria, romanticismo o malinconia, si trattava sicuramente di emozioni. Ma in che modo la musica esercita questo suo potere straordinario di suscitare emozioni?

Partendo dal meccanismo più semplice, spesso accade che un brano susciti in noi delle emozioni perché lo si ricollega a un determinato evento passato: quella notte in discoteca, quella vacanza, quella scena del film preferito, quella canzone alla radio mentre da bambini aiutavamo la nonna a fare i tortellini… momenti indelebili, impressi nella mente con tanto di corredo musicale. Basteranno poche note per far riemergere il ricordo, bello o brutto che sia, e con lui le emozioni ad esso collegate.

Altre volte, invece, è proprio la musica ad essere strutturata in modo da stimolare in noi specifici sentimenti, a prescindere dai nostri trascorsi, facendo leva sui neuroni specchio che reagiscono automaticamente ad alcune sue caratteristiche. Frequenza, intensità, ritmo, tono: elementi che riguardano tanto la musica quanto la voce e che entrambe modulano accuratamente suscitando nell’ascoltatore determinate emozioni. Prendiamo l’ira: che sia espressa attraverso un discorso parlato o con un brano musicale, porterà con sé i medesimi connotati – ad esempio un ritmo svelto, una forte intensità e un tono brusco – che il nostro cervello saprà riconoscere.

A questo proposito, qualche tempo fa, i ricercatori dell’Università di Berkeley hanno elaborato una mappa che mostra il diverso genere di emozioni che un ventaglio di musiche selezionate ha suscitato su un campione di circa 2.000 persone. Questa coloratissima mappa rivela – o meglio conferma quel che già intuitivamente si potrebbe immaginare – che, ad esempio, “Theme” di Schindler’s List fa sentire depressi, che “Wicked Game” di Cesar Mesa ispira desiderio ed erotismo, che “Smooth Criminal” degli Alien Ant Farm ha un irresistibile effetto energizzante e motivante.

Se invece sono delle immagini ad affiorare nella mente al suono di una melodia? Accade spesso anche questo, e l’immagine in questione a sua volta potrà far affiorare un’emozione. Ciò accade più spesso con brani strumentali, senza parlato, dove l’ascoltatore è più facilmente indotto ad associare delle immagini – recuperate da un suo repertorio di esperienze personali – alla struttura musicale. Inizia un brano, si chiudono gli occhi ed ecco che dietro alle palpebre si formano paesaggi, ambienti, colori, oppure lo spazio infinito punteggiato di stelle in cui galleggiare accompagnati dalla musica. Un prodigioso strumento riconosciuto in tutte le culture, presenti e passate, da sempre capace di raccogliere e restituire l’infinito ventaglio delle nostre emozioni.

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mercoledì 22 Gennaio 2025