Dipendenza affettiva: quando l’amore diventa una prigione
Amare è una delle esperienze umane più profonde e gratificanti, ma a volte il confine tra amore e dipendenza affettiva può diventare sottile e sfocato. La dipendenza affettiva è una condizione emotiva che trasforma il bisogno naturale di connessione e intimità in un legame soffocante, in cui l’altro diventa il centro esclusivo della propria esistenza. Ameya Gabriella Canovi, terapeuta e autrice del libro “Di troppo amore”, descrive questa dinamica come “una vera e propria disfunzione relazionale che affligge un’enorme quantità di donne e uomini […]”.
Si conosce ancora poco di questo malessere che troppo spesso viene sottovalutato e a volte addirittura inneggiato in canzoni e poesie, in cui viene esibito con orgoglio il concetto di “non poter stare senza l’altro o altra”.
La dipendenza affettiva si manifesta quando una persona basa la propria autostima e il proprio senso di identità esclusivamente sulla relazione con un partner. Questo porta a una serie di comportamenti disfunzionali: il bisogno costante di rassicurazioni, la paura dell’abbandono e l’incapacità di porre limiti sani nella relazione.
Chi soffre di dipendenza affettiva tende a sacrificare se stesso per l’altro, mettendo in secondo piano bisogni, desideri e persino valori personali. Il timore di essere lasciati porta a sopportare relazioni tossiche, a giustificare atteggiamenti manipolatori o a tollerare l’assenza di reciprocità.
Ameya Gabriella Canovi, nel suo libro, esplora le radici di questa condizione, spesso legata a esperienze infantili di mancanza di amore o riconoscimento. La dipendenza affettiva non è mai solo una questione di “troppo amore” per l’altro, ma di amore non rivolto a se stessi.
La mancanza di equilibrio nella relazione porta spesso a situazioni di controllo o sottomissione, che possono sfociare in conflitti emotivi e, nei casi peggiori, in violenza psicologica.
Il rischio maggiore è quello di perdere il contatto con se stessi, di non saper più riconoscere chi si è al di fuori della relazione. Questo crea un circolo vizioso: più ci si annulla per l’altro, più si ha paura di perderlo, rafforzando la dipendenza. Canovi scrive “C’è un’illusione costante che se darò tutta me stessa, se dirò sempre di sì, l’altro prima o poi mi amerà e mi terrà con sé”.
Il percorso per uscire dalla dipendenza affettiva è complesso ma possibile. Canovi sottolinea l’importanza di lavorare su se stessi, imparando a riconoscere il proprio valore al di là della relazione. Un passo fondamentale è prendere consapevolezza delle proprie dinamiche emotive e iniziare un percorso di crescita personale, eventualmente con l’aiuto di un terapeuta.
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venerdì 7 Febbraio 2025