Ci si laurea una volta sola

25 ottobre 2021: il giorno in cui ottengo la laurea in sviluppo e cooperazione internazionale all’università di Bologna. Eppure, nonostante il raggiungimento di questo piccolo traguardo, percepisco una sensazione strana. È come se non fosse cambiato niente nella mia vita.

Ma perché? Ci penso, rifletto e poi mi viene in mente quella frase: “Ci si laurea una volta sola, goditi i tuoi meritati festeggiamenti”. Non sopporto davvero queste parole, come quando compi diciotto anni e ti fanno sempre gli stessi discorsi sul cominciare a diventare adulti, essere più responsabili, prendere la patente e via dicendo. La laurea non è altro che il coronamento di un percorso che può essere in salita o in discesa. Sta a noi decidere la direzione da intraprendere e il modo in cui vivere questa esperienza, come del resto in qualsiasi altra situazione.

Amici, compagni e coetanei aspettano il giorno della laurea solo per avere la giustificazione universale di lasciarsi andare ai propri istinti peggiori nascosti tanto a lungo. Sono consapevole di essere il primo a cui piace divertirsi alle feste degli amici diventati “dottori”. Ma il fatto rimane: ancora oggi non mi rendo conto di essere laureato. Probabilmente anche a causa della pandemia mondiale che non ci ha permesso di vivere davvero l’università al pieno delle sue potenzialità. “Il tempo passa e non perdona”, dice Francesco De Gregori. Penso che sia stato davvero un peccato non aver potuto vivere pienamente questi anni.

Ora sto provando a vivere la vita da universitario a Parma, mentre frequento la magistrale con il sogno di diventare un giornalista. Chissà se e quando arriverò alla fine del percorso percepirò un cambiamento nella mia vita. Me lo auguro, spero che quel giorno alzandomi dal letto sentirò di aver realizzato qualcosa di importante. Di essere riuscito ad ottenere un altro titolo con la voglia di lanciarmi nel mondo del lavoro. Fino ad allora continuerò a vivere nel presente, il famoso “carpe diem” di cui parla il professor John Keating intrepretato da Robin Williams nel film “L’attimo fuggente”. Cercherò di cogliere tutte le opportunità che mi si presenteranno davanti, convincendomi del fatto che, per adesso, qualcosa sono riuscito a fare: laurearmi.

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domenica 8 Dicembre 2024