Cavallette al basilico, grazie.
Grilli, cavallette, tarme, vermi, formiche… Parliamo di insetti? Sì, ma soprattutto parliamo di salute, la nostra e quella del Pianeta che abitiamo, nonché di nuove e interessanti prospettive per garantire benessere alle generazioni future.
Nel mondo si contano 8 miliardi di individui, persona più persona meno, una cifra che sta aumentando a dismisura e che presto – questione di pochi decenni – potrebbe raggiungere e superare i 10 miliardi. Siamo tanti, troppi, e una buona parte di noi, quella concentrata nei Paesi più “sviluppati”, basa le proprie abitudini alimentari su due pilastri fondamentali: allevamento intensivo e agricoltura intensiva. Rispondere al nostro fabbisogno alimentare è un peso che il Pianeta fatica a sostenere e a spiegarci perché è un recente rapporto delle Nazioni Unite, il quale ci racconta, tra le altre cose, che per la produzione di 1 kg di carne si consumano dai 2.300 ai 43.000 litri di acqua, a seconda che si parli di pollo o vitello. A tutto ciò va ad aggiungersi l’anidride carbonica emessa in fase di produzione, che, se consideriamo la carne di vitello, è pari a 150 kg. Ora, se ogni singolo occidentale consuma, in media, dagli 80 ai 100 kg di carne all’anno… che il Pianeta “fatichi a sostenerci” sembra, più che altro, un eufemismo.
Bene, anzi no, male, ed ecco perché ci ritroviamo a parlare di insetti, possible virtuosa alternativa alimentare per noi e per gli animali di cui ci nutriamo. Innanzitutto, l’allevamento di insetti comporta un basso impiego di risorse, che si parli d’acqua, del cibo necessario al loro stesso sostentamento o di consumo di suolo. Un esempio? Se per 1 kg di carne di maiale si impiegano 5 kg di cibo per il maiale stesso – dati FAO – 1 kg di grilli ne impiega solo 1,7. Gli insetti poi possono essere sfamati con rifiuti organici che così si trasformano in proteine di qualità e a nostra disposizione. Inoltre, allevarli richiede fisicamente poco spazio e questo è molto importante se teniamo a mente la massiccia deforestazione che gli allevamenti più “tradizionali” comportano, direttamente o indirettamente. Insomma, il Pianeta ringrazierebbe. E noi? Beh, innanzitutto se è in salute il Pianeta lo saremmo, di riflesso, anche noi. Ma se volessimo soppesare i vantaggi diretti che il consumo di insetti porterebbe a noi esseri umani, basti sapere che le proteine degli insetti sono del tutto analoghe a quelle di carne e pesce, con un contenuto proteico che oscilla dal 18 al 30% in base all’insetto preso in esame (il vitello si aggira su un 22%); che gli insetti sono particolarmente ricchi di fibre, colesterolo buono, vitamine e sali minerali, tutti componenti essenziali per la nostra salute; che la raccolta e l’allevamento degli insetti si basano su tecniche semplici, che richiedono bassi investimenti di capitale e che quindi rappresentano un’ottima opportunità imprenditoriale.
Insomma, il mondo degli insetti edibili è una realtà senza dubbio interessante, in crescita e che sta raggiungendo importanti consensi normativi anche in ambito europeo, un primo passo verso l’apertura a questa nuova frontiera dell’alimentazione sostenibile anche nel nostro continente. Prepariamoci all’assaggio!
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mercoledì 15 Gennaio 2025