L’atleta del mese – Sara Simeoni, oltre la vittoria

I Giochi della XXII Olimpiade, cioè le Olimpiadi di Mosca del 1980, meriterebbero un articolo e una lunga riflessione a sé stante. Basti pensare che questi Giochi si tengono in piena Guerra Fredda e immediatamente dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan, stato “amico” degli USA. Gesto che ha una forte conseguenza proprio sulle Olimpiadi: gli States decidono di non parteciparvi, boicottandole e costringendo di fatto tutti i propri alleati a fare altrettanto. Sono oltre 60 le nazioni che accettano di non partecipare ai Giochi. Altre, tra cui l’Italia, la Francia e la Gran Bretagna, decidono comunque di farlo, ma facendo gareggiare i propri atleti sotto bandiera “neutra” (cioè quella del Comitato Olimpico Internazionale).

Per l’Italia e gli italiani, Mosca 1980 è ricordata però anche per le storiche medaglie d’oro di Pietro Mennea e Sara Simeoni. Storiche sia sportivamente parlando sia per il contesto in cui sono state conquistate. Il quarto appuntamento della rubrica dedicata agli atleti e alle atlete che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dello sport è dedicato proprio a Sara Simeoni, vincitrice – nel corso dell’intera carriera – di ben dieci medaglie d’oro, quattro d’argento e quattro di bronzo nel salto in alto.

Per capire la grandezza di Sara Simeoni basta un numero: 2.01. Due metri e un centimetro è la misura che fa registrare ai Campionati europei di Praga del 1978, in occasione di una gara che le vale naturalmente l’oro, ma anche il record del mondo: nessuna atleta al mondo era mai riuscita a saltare così in alto. Perchè 2.01 suona tanto clamoroso se il record attuale nel salto in alto femminile è di otto centimetri più alto? Per tre motivi. Primo, perché Sara Simeoni è la prima donna a saltare sopra i due metri, e lo fa proprio in quel 1978. Secondo, perché detiene quel record per quattro anni (nel senso che per quattro anni nessun’altra donna riesce a saltare oltre i due metri). Terzo, perché 2.01 è anche il record italiano, che resiste addirittura per quasi trentasette anni (lo migliora Antonietta Di Martino nel 2007, portandolo a 2.03).

La storia è piena di campioni e di campionesse il cui nome – a causa dello scarso appeal odierno dello sport che hanno praticato – non ha la fama che meriterebbe. Nonostante ciò, il nome di Sara Simeoni non va dimenticato. Non solo per i meriti sportivi, ma anche perché ha contribuito – con i suoi successi e i suoi record – a dare visibilità a una disciplina sicuramente meno rinomata rispetto ad altre e, soprattutto, a un’intera categoria (cioè quella delle atlete) fino a quel momento non sufficientemente considerate, specie rispetto alla controparte maschile. Insomma, Sara Simeoni è diventata un modello, e non solo per chi ha praticato o pratica il salto in alto. E questo è un record che nessuno potrà mai toglierle.

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mercoledì 8 Ottobre 2025