Voglio andare a Budapest
Gli europei ancora non sono inclini a considerare l’Est Europa come una meta turistica, ma chiunque sia scettico non sa cosa si perde. Anche chi scrive ha considerato questa meta principalmente per un volo low-cost ma anche per la voglia di scoprire posti nuovi: sto parlando di Budapest, la capitale dell’Ungheria. Questa città è stata una scoperta inaspettata per la sua architettura, le sue attrazioni culturali e sua maestà il Danubio, il fiume più grande che abbia mai visto. Non si può dire che sia economica ma vale i soldi spesi.
È bene ricordare che Budapest nasce dall’unione di due città: Buda e Pest che nascevano sulle rive opposte del grande fiume. La prima ad essere stata fondata fu Buda che ha una geografia più collinare, secondariamente fu fondata Pest che, al contrario, è pianeggiante. La fusione delle due città venne resa effettiva nel 1867 da un compromesso tra il governo autonomo ungherese e quello austro-ungarico. La città è ben collegata con la metropolitana e bus urbani, ci si sposta agevolmente. Tra le attività imperdibili da fare ci sono: la crociera sul Danubio, meglio se notturna, una visita alle terme, consiglio le Gellert che sono pulite e poco affollate, fare un brunch al New York Cafè, una tappa costosa molto turistica ma che merita una visita, andare al Parlamento, vedere la città dall’alto dalle colline di Buda, attraversare e costeggiare il Danubio per una passeggiata, andare a vedere la cattedrale, il villaggio dei pescatori e in ultimo la sinagoga. Budapest è stata una delle città più devastate dall’Olocausto, più della metà dei suoi abitanti ebrei sono stati sterminati. La visita alla Sinagoga è un viaggio nella sofferenza degli ebrei di questa città perseguitati e uccisi per la sola colpa di vivere.
Budapest è la gentilezza delle persone a cui chiedi informazioni, sono le scale mobili della metro così veloci che ti sembra di star prendendo la rincorsa per poter decollare, è una guardia del Parlamento che ti racconta il suo modo di vedere la città, è il Szimpla Kert, il più famoso “ruin bar” della città. Questa espressione, traducibile con “bar in rovina” designa degli edifici abbandonati o bombardati dalla guerra che sono stati rivalutati e adattati a locali per la vita notturna. Szimpla Kert in ungherese significa “giardino semplice”, ma il locale in realtà è un labirinto di stanze all’aperto e al chiuso in cui ci si perde tra le scale che devi salire per sapere dove ti condurranno, fatto di arredamenti differenti, sconci, con un’atmosfera buia. Anche questa è un’esperienza da fare.
Una parola per descrivere la città di Budapest? Sorprendente.
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domenica 19 Ottobre 2025