FDS 2025, Zlatan Ibrahimovic: “Il tempo senza calcio sembra fermo”
Tre volte in rossonero, due volte protagonista al Festival dello Sport. All’Auditorium Santa Chiara Zlatan Ibrahimovic è tornato a emozionare e a far vibrare il pubblico come quando segnava in campo. L’idolo svedese, il “Dio del calcio”, ha parlato con ironia, sincerità e quell’aura di carisma che lo accompagna da sempre, ricevendo applausi a ogni battuta.
Il presente di Zlatan è lontano dal rettangolo verde ma non dalla vita del Milan: “Oggi sono operating partner di RedBird Capital Fund e rappresento la proprietà del club. Cerco di aiutare tutti a fare meglio. Mi alleno, seguo piccoli progetti. Devo sempre restare attivo perché il tempo senza calcio sembra fermo. Non avrò mai più la stessa adrenalina di quando giocavo, ma sento di essere vivo perché mi impegno”. Il ruolo di padre, forse il più delicato. I figli che inseguono il pallone con il cognome della madre, per sfuggire a un’eredità ingombrante. “Avevo detto loro di non giocare a calcio, ma non mi hanno ascoltato. Non è facile avere un padre come me, vengono giudicati prima ancora di toccare il pallone. Non ho messo piede in accademia per due anni. Volevo che fosse chiaro che tutto ciò che otterranno sarà solo frutto del loro sacrificio. Io sto dietro, li aiuto, ma il destino è il loro”. Inevitabile lo sguardo al Milan di oggi, affidato a Massimiliano Allegri: “È un allenatore vincente, ha portato equilibrio ed esperienza. La società ha fatto un grande lavoro, la squadra ha un mix di talenti e giocatori esperti. Qualcuno critica il gioco, ma io Allegri l’ho avuto e con lui ho vinto: il calcio è questo, se vinci le critiche spariscono, se perdi arrivano tutte insieme. Io e lui abbiamo litigato tante volte, non solo quella famosa contro l’Arsenal. Quando hai due mentalità vincenti nella stessa stanza, è normale. Nello spogliatoio non è solo abbracci e complimenti”. La discussione scivola sui campioni in divenire come Leao, “uno dei più forti al mondo, uno scudetto l’ha vinto quasi da solo” e campioni leggendari come Modric, “un maestro, non gioca a calcio: lui è il calcio”. Lo Zlatan show non poteva che toccare anche i trofei e i Palloni d’Oro mancati: “Ho messo tutto sottoterra, perché per me è normalità. Il video che feci uscì nel giorno del Pallone d’Oro, non sapevo. Strano che non l’ho mai vinto. Si ricorda più che non ho vinto la Champions di me che di tanti che invece l’hanno vinta. Avrei dato il Pallone d’Oro a Yamal”. C’è spazio per i giovani, come Francesco Camarda: “Sono felice abbia segnato con il Lecce. È un bravo ragazzo, farà il suo percorso e tornerà con noi”. E per vecchi amici come Maxwell: “Un fratello, parliamo spesso”. Sul futuro, tra sogni e rifugi, Zlatan sorride: “Ho comprato un’isola. Quando voglio sparire e restare in pace, vado lì”. Poi, con la consueta ironia, chiude con la sua classifica dei più grandi di sempre: “Zlatan, Ibra e Ibrahimovic. No, scherzo: Ronaldo fenomeno, Maradona e Messi”.
Il pubblico si fionda verso il palco perché, anche se Zlatan non gioca più, resta Zlatan: unico, irripetibile, immortale.
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mercoledì 29 Ottobre 2025