“Still Life” di Umberto Pasolini, la comunicazione burocratica raccontata in un film

Una profonda pellicola del regista Umberto Pasolini, presentata nel 2013 alla 70° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia e vincitrice del premio Orizzonti per la miglior regia. Nonché, nominata nel 2014 ai David di Donatello come miglior film dell’Unione Europea.

 

“Ecco vede, questo ufficio si occupa di rintracciare i parenti di chi è morto nel municipio […] e per caso le viene in mente qualcuno che lo abbia conosciuto, qualcuno che magari abbia voglia di partecipare al suo funerale? No… E lei non vorrebbe? No…”. Questo il monologo più esplicativo che il protagonista, John May (interpretato dall’attore britannico Eddie Marsan), rivolge al pubblico con una telefonata e spiegando con estrema cura il suo lavoro, anzi la sua vocazione. Infatti, è lo stesso John ad occuparsi, dall’inizio alla fine, del percorso burocratico: scrive gli elogi funebri basandosi sugli oggetti personali trovati nelle abitazioni, sceglie accuratamente le canzoni per i funerali stando estremamente attento al credo religioso, partecipa alle funzioni e accompagna il feretro fino al luogo di sepoltura: “Solo di nuovo lei, signor May? —Temo di sì—”. È lui ad occuparsi, con incredibile delicatezza e precisione, dell’ultimo viaggio dei morti in solitudine; la stessa che il protagonista sembra vivere nel quotidiano. Infatti, ogni giorno la sua esistenza sembra essere plasmata su una serie di abitudini isolate e introverse: un pasto frugale consumato da solo guardando una parete, una mela accuratamente sbucciata e un ritorno a casa sempre presente nel lavoro con l’album fotografico dei defunti solitari da lui non dimenticati. Eppure, il suo sistema lento e certosino si scontra con le finanze municipali, così ben presto si vede costretto al licenziamento in favore di un sistema più “efficiente”. John però, non può lasciare in sospeso il suo ultimo incarico e chiede un’ultima deroga per trovare i familiari e gli amici di Billy Stoke, un suo vicino di casa, fiducioso di poter portare al defunto gli affetti della sua vita.

 

Un film che affronta il tema della comunicazione burocratica, efficiente e sostanziale che opera nell’ottica del risparmio e della rapidità, necessarie per sbrigare una pratica. John, invece, vuole solo mostrare rispetto per chi non c’è più e chi non ha nessuno, instaurando nello spettatore un profondo e magnifico senso di umana speranza.

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giovedì 25 Dicembre 2025