Lucio Corsi, storia di un live e di una “rivoluzione gentile”

Può una figura quantomeno bizzarra come quella di Lucio Corsi entrare così tanto nel cuore delle persone? Evidentemente sì, ed è quello che è successo il 18 luglio a Sassari in Piazza Università. Si è presentato sul palco con la faccia dipinta di bianco e la sua ormai iconica giacca gialla che all’interno nasconde dei pacchetti di patatine per rendere gonfie le spalle così da sembrare ali. Questi look alla David Bowie richiamano le sue stesse canzoni, come il testo di Amico vola via, che parla di un ragazzo molto magro, così magro che una folata di vento poteva portarlo via, tutti cercavano di appesantirlo per evitare che volasse ma nessuno aveva mai pensato a costruirgli delle ali. Altra citazione dotta è il fischio introdotto dal vivo nella canzone Francis Delacroix, chiaro rimando alla canzone Highway 61 Revisited di Bob Dylan, peraltro citato nella canzone stessa.

Corsi presenta un pubblico estremamente variegato in termini di età: trovi il sessantenne accanto al quindicenne, il trentenne, il ventenne, una simile varietà di pubblico solitamente si riserva ad artisti affermati da tempo e avanti con l’età, non ad un ragazzo di 32 anni. Considerando che la grande notorietà per questo artista è arrivata solamente quest’anno grazie alla sua partecipazione al Festival di Sanremo e all’Eurovision Song Contest, questo è un risultato enorme.

Visibile la coesione e complicità della sua band, che per alcuni pezzi dava le spalle al pubblico.

C’è anche da apprezzare il mirabile coraggio che ha avuto a cantare una versione italiana di Short people di Randy Newman, la cui traduzione è letteralmente “gente bassa”, considerando che la popolazione sarda è solitamente più bassa della media nazionale. Canzone uscita nel 1977, travisata dalle persone a cui sarebbe metaforicamente rivolta per il suo contenuto offensivo. Il testo è in realtà una satira che prende in giro il pregiudizio e il bigottismo rivolto alle persone considerate diverse. Gli outsider che stanno particolarmente a cuore a Lucio Corsi.

È un artista che ha saputo fare della sua diversità il suo punto di forza, portatore di una rivoluzione gentile a cui non siamo abituati. A fine concerto ha ringraziato tutti per nome, dagli elettricisti a Raul che guida il camion, questa attenzione agli altri non è scontata.

Quel ragazzo secco che le ali se le è costruite da solo, adesso sta volando.

Cultura
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domenica 19 Ottobre 2025