Domus De Janas, patrimonio Unesco
Tra lo sconfinato patrimonio archeologico preistorico della Sardegna ci sono anche le Domus de Janas. Si tratta di costruzioni prenuragiche scavate nella roccia che fungevano da luoghi sepolcrali per gli antichi sardi. Possono trovarsi in superficie o sottoterra, sia isolate che in grandi concentrazioni costituite anche da più di 40 tombe. Sono spesso collegate tra loro a formare delle vere e proprie necropoli. In Sardegna si stima che ce ne sia una ogni 10 km, specialmente nel Nord dell’isola, fatta eccezione per il territorio della Gallura. La più estesa si trova ad Alghero ed è stata denominata necropoli di Anghelu Ruju dal nome del proprietario di quel territorio.
Ciò che sorprende di queste costruzioni preistoriche sono le decorazioni costituite per lo più da bassorilievi intagliati nella roccia, oggi ancora visibili, ma possiamo solo immaginare la straordinarietà delle decorazioni che un tempo le abitavano. Domus de Janas è stato tradotto in italiano con ‘casa delle fate’ ma è una denominazione posteriore legata al folklore regionale per cui si pensava che queste fessure nel terreno fossero appunto la dimora di creature fantastiche. Janas più verosimilmente deriverebbe dal dio romano Giano che significa porta, ingresso, infatti Giano era il dio dei passaggi.
Relazionandolo a queste costruzioni, simboleggia il passaggio tra la vita e la morte, una porta verso l’aldilà. Essendo strutture molto antiche si possono fare spesso solo ipotesi sul perché fossero costruite in quel modo, ma alcuni studiosi affermano che fossero simili alle abitazioni dei vivi anche se su scala ridotta. La continuità della vita dopo la morte è tipica di queste popolazioni arcaiche.
Le domus de janas sono state riconosciute patrimonio UNESCO nel luglio del 2025 durante la quarantasettesima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale tenutasi a Parigi. Questo è un traguardo importante per la Sardegna ma anche per l’Italia che si conferma capolista per quanto riguarda i siti riconosciuti che ammontano a 61, seguita dalla Cina che può vantare 60 siti individuati. L’UNESCO si impegna a proteggere e conservare i siti che riconosce e ad avviare progetti di ricerca, una tutela che le Domus de Janas meritano e di cui avevano bisogno.
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giovedì 4 Dicembre 2025