Brunori Sas, un live sospeso tra buona musica e risate

Il 3 agosto si è esibito all’Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero Brunori Sas, con un ensemble di otto musicisti, posizionato sul palco a semicerchio su altezze diverse. Amore ed autoanalisi, ecco la ricetta dei live del cantautore cosentino, che smorza la gravità delle sue canzoni con un’autoironia spontanea e leggera. Basso elettrico, violoncello, mandola contralto, pianoforte, percussioni, sax alto, flauti traversi, clarinetto, vibrafono, tromba, flicorno, trombone, violino, tutti questi strumenti hanno contribuito a portare il pubblico su un’altra dimensione. Brunori si è scatenato ballando coinvolgendo la sua band con una complicità travolgente, per poi dire che Roberto Bolle gli aveva chiesto di porre fine alla sua carriera da ballerino per non farlo sfigurare. Una scaletta varia formata da canzoni dei primi album come “Come stai” alle più recenti come “L’albero delle noci”, arrivata terza al Festival di Sanremo quest’anno.

Sulle note rock di “Lamezia Milano” si accorge che qualcuno sta male e ferma il concerto. Scherza dicendo che uno va ad un concerto di Brunori, pensando ad una serata tranquilla, invece si ritrova musica hard rock.

Una voce calda e avvolgente la sua, che cerca di ridare speranza verso un futuro sempre più incerto dicendo “non sarò mai abbastanza cinico da smettere di credere che il mondo possa essere migliore di com’è” o ancora “la realtà è una merda ma non finisce qua” nella canzone “Costume da torero”. Si stupisce vedendo ragazzi che cantano le sue canzoni a memoria sottopalco, consapevole di avere un pubblico che lui stesso ha definito geriatrico.

Eppure, i brunoriani appartengono a varie generazioni, perché le sue canzoni affrontano temi che trascendono l’età anagrafica, come la costante ricerca di un equilibrio emotivo raccontato in “Capita così”, o l’invito a vivere la vita con pienezza in “La verità”. Non si contano i grazie di cuore rivolti al pubblico alla fine di quasi ogni canzone, ma dovremmo essere noi a ringraziarlo per averci regalato due ore di musica e spensieratezza, di questi tempi merce rara. Conclude il live sulle note di “Arrivederci tristezza” facendoci godere la nostra tenerezza. Arrivederci Brunori Sas, è stato un piacere.

Cultura
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 4 Dicembre 2025