Quando l’élite celebra, Venezia “paga”
Baci sul Ponte dei Sospiri, serenate in gondola, passeggiate tra calli e canali: tutto, a Venezia sembra parlare la lingua del romanticismo. Lo scriveva anche il francese Charles de Brosses nel suo “Lettres familières” (1739-40), parlando del suo voyage en Italie e della laguna veneziana come di «una città che incanta e sorprende, un luogo dove realtà e illusione si confondono».
Non sorprende, quindi, che Jeff Bezos e Lauren Sánchez abbiano scelto proprio questo palcoscenico per il matrimonio dell’anno – un evento da 30 milioni di dollari. Eppure, qualcosa stona. Perché no, non è stata affittata una chiesa né un semplice palazzo: è stata affittata, simbolicamente, un’intera città. Venezia trasformata in set cinematografico per una parata di ospiti internazionali, alcuni controversi come i Kardashian e altri sempre più ambigui, come l’attore Leonardo DiCaprio, volto ambientalista ma frequentatore abituale di yacht extralusso come il Rising Sun con il quale ha fatto scalo nella città galleggiante.
Quello di Bezos, però, non è stato solo un eccentrico ed esuberante matrimonio per ricchi, ma soprattutto una calamita di attenzione mediatica. Perché, forse, quando hai tutto ciò che il denaro può comprare, resta solo una cosa da desiderare: lo sguardo degli altri. Non quello impresso sulle banconote, ma quello – instancabile e affamato – dei media, dei social, dell’opinione pubblica.
Nel frattempo, gli attivisti di Extinction Rebellion hanno organizzato un “Corteo No Bezos”, finito per diventare un simbolico muro di gomma: metafora eloquente dell’indifferenza con cui le proteste sono rimbalzate indietro, fino ad essere del tutto ignorate. Le critiche, però, non sono arrivate solo dai movimenti ambientalisti come Greenpeace, ma anche da volti noti del mondo dello spettacolo: l’attrice Charlize Theron, ad esempio, durante un evento no profit di Africa Outreach Project, ha commentato senza mezzi termini la vicenda con un lapidario «fanno schifo».
E mentre jet privati, taxi acquatici e yacht solcavano la laguna, le stime parlano di oltre 2 tonnellate di CO₂, l’equivalente di 400 auto in un giorno1. E pensare che solo i due jet privati di Bezos generano, annualmente, circa 2.900 tonnellate di CO₂, per non parlare poi del volo suborbitale di 11 minuti compiuto da Sánchez, con 75 tonnellate di emissioni in atmosfera. Insomma, con un patrimonio di oltre 215 miliardi di dollari, Bezos vale quanto 27 milioni di persone messe insieme: praticamente una nazione intera, ma concentrata in un solo conto in banca.
Certo, si parla anche di ritorno economico: circa 60 milioni di euro per l’indotto locale. Ma è davvero sufficiente per giustificare un evento che ha blindato interi quartieri, limitato i residenti e amplificato una visione del mondo dove l’élite può tutto? Purtroppo mentre le foto delle nozze si moltiplicavano sui social, il dibattito sul clima e sulle disuguaglianze sociali si è dissolto nel riverbero dei flash. E allora la domanda resta: quanto altro siamo disposti a spendere per la salute dell’ambiente?
1 Dati tratti dai rapporti Oxfam, disponibili sul sito ufficiale
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sabato 22 Novembre 2025