Ovidio e l’estetista cinica insegnano quanto piacerci sia più importante che piacere agli altri
Ovidio e l’estetista cinica sono due personaggi che apparentemente non hanno nulla a che vedere fra loro, ma non tutti sanno che l’autore latino ci ha lasciato un poemetto sulla cosmesi che richiama prodotti e valori dell’imprenditrice bresciana.
Chi non conosce l’Ovidio delle Metamorfosi o dell’Ars Amatoria? Questo autore si poneva come maestro di seduzione per uomini e donne, vedeva il corteggiamento come una sorta di battuta di caccia. Per questo venne considerato poeta licenzioso e trasgressivo dell’età augustea. Non seguiva la via che Augusto voleva dare al suo principato, cioè il ritorno agli antichi costumi, alla sobrietà di un’era ormai perduta per sempre. Questa sua trasgressione gli costerà addirittura l’esilio.
Non tutti sanno che ci ha donato in eredità un poemetto didascalico sulla cosmesi, chiamato Medicamina Faciei Femineae. Quest’opera ci è giunta mutila ma secondo le indicazioni che lo stesso autore fornisce non doveva essere molto più lunga. La prima parte parla del benessere che le donne devono provare nel curare loro stesse. Non ci si deve trascurare, non lo si fa per compiacere gli altri ma innanzitutto per sentirci belle nella nostra pelle. Da un aspetto gradevole per sé stessi deriva anche una tranquillità interiore. L’autore riporta l’esempio di alcune donne che vivono su un monte impervio e ribadisce che anche in quelle condizioni non si deve smettere di curarsi. Nella seconda parte illustra delle ricette per curare la pelle del viso. Il cosmetico diventa quindi un mezzo per stare bene con il corpo e la mente.
È un po’ l’ideale di bellezza che propone oggi Cristina Fogazzi, alias, Estetista Cinica. Per chi non la conoscesse Cristina, come dice la sua bio su Instagram “Elargisce consigli beauty non richiesti”, “Ha un master in cellulite”, “Ha la pancia ma non è contagiosa”. Insomma, è una donna intelligente che sa fare ironia sui problemi che affliggono ognuna di noi, ci aiuta a combattere la cellulite e a farci sentire un po’ meno sole. Vende dei prodotti con cui non promette miracoli, ma semplicemente aiutano a migliorare il nostro aspetto per stare bene con noi stesse in primis e non per piacere agli altri. Ciò che piace di lei è che non propone un ideale di bellezza irraggiungibile e stereotipato ma la sacrosanta normalità, cosa che tendiamo a dimenticare in un mondo dominato dall’immagine.
Entrambi hanno una visione disincantata della bellezza. Nessuno potrà cambiare la forma del nostro corpo, eccetto un chirurgo plastico, e nessuno ma proprio nessuno ci ridarà indietro i 20 anni. L’autore latino non mente, guarda in faccia la realtà. La bellezza con il passare degli anni sfiorirà e bisognerà accettarlo. L’aggettivo “cinico” non ha un’accezione positiva. Il cinismo di questi due personaggi, però, non deve essere interpretato come disprezzo ma come accettazione della nostra fisicità e caducità. Contro smagliature ed età non c’è rimedio, facciamocene una ragione.
Ci sono giunte poche delle ricette che Ovidio proponeva per la cura della pelle ma alcune, per i risultati che promettono, somigliano proprio ai prodotti dell’Estetista Cinica. Gli ingredienti o principi attivi non saranno certamente gli stessi. La cosmesi nel corso dei secoli ha fatto passi avanti, per fortuna, evita di farci mettere sul viso corna di cervo finemente tritate, ma è possibile che Ovidio sia stato il precursore della Luce Liquida?
“Qualunque donna applicherà al volto questa pasta cosmetica, avrà la pelle più brillante del suo specchio.”
Così recita il poemetto. Possibile che la Cinica abbia copiato la ricetta di Ovidio?
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venerdì 26 Dicembre 2025