Nichi Grauso, storia di un’imprenditore visionario

Molti non conoscono questo nome, eppure è quello di un uomo che ha fatto tanto per la sua regione e per la propria nazione: Nicola, detto Nichi Grauso. Imprenditore tanto visionario quanto controverso, Grauso fu un pioniere nell’editoria ma non solo.

RADIOLINA

La sua avventura inizia nel 1975 quando dà vita a Radiolina, la sua prima creatura, la prima radio privata in Sardegna e tra le prime in tutta Italia, la più antica tra quelle sopravvissute. Riuscirono a recuperare da un mercato di apparecchiature e residuati bellici a Livorno due piatti e un piccolo mixer e da lì iniziò quest’avventura. Iniziarono da Quartu Sant’Elena poi si trasferirono nel quartiere Castello di Cagliari per avere maggiore copertura di utenti. Le trasmissioni di un certo spessore andarono in onda dalle 7.00 alle 24.00 e riscossero ampi consensi, perché in Sardegna la novità di una radio libera fu forte. Nel palinsesto vi erano informazione, musica alternativa, dal rock al folk al jazz. Una curiosità è che alla consolle c’era un medico che, finito il suo lavoro in corsia si divertiva con la radio, il suo nome d’artista era Super Arsenico. In  una  prima fase Grauso e i suoi collaboratori furono considerati dei pirati, nel 1975 arrivarono le prime denunce penali che li costrinsero a interrompere le trasmissioni per qualche giorno ma successivamente il giudice li assolse in quanto alle emittenti locali via etere non si dovevano applicare le disposizioni sul monopolio delle radiodiffusioni. Sentenza del tribunale di Cagliari che fece scalpore a livello nazionale e da apripista per le radio libere. Successivamente la sentenza assolutoria venne impugnata dalla Procura della Repubblica e Radiolina fu nuovamente messa a giudizio. Nonostante le vicissitudini giudiziali la radio si ampliò sia nella diffusione che nel palinsesto, arrivò a coprire le 24 ore e buona parte  del comprensorio. La libertà d’antenna arrivò nel 1976 con la celebre sentenza numero 202 della Corte Costituzionale che affermò il principio della non invocabilità della limitatezza delle frequenze per quello che riguardava le trasmissioni in ambito locale.

VIDEOLINA

Pochi mesi dopo la nascita  di Radiolina, Grauso decise di  buttarsi anche nel mondo televisivo, dando vita a Videolina, fondando la prima televisione via etere della Sardegna e dando inizio anche all’emittenza privata in Italia. Lo slogan di Videolina recitava così “Nata  quando era difficile nascere” per sottolineare la battaglia contro il monopolio della Rai. Agli esordi trasmetteva poche ore al giorno, si proponevano programmi in bianco e nero: cartoni animati e  film del neorealismo rosa, notiziari, sport locale e folklore isolano. Videolina precedette addirittura la Rai nelle trasmissioni a colori. Una scelta editoriale importante che fece fu quella di puntare sull’informazione, nel 1988 iniziarono a mandare in onda in maniera continuativa un telegiornale identico ogni mezz’ora, con possibilità di eventuali aggiornamenti e sviluppi delle notizie.

L’UNIONE SARDA

Nel 1985, sulla scia dei grandi successi di Videolina e Radiolina, Grauso acquistò anche il principale quotidiano sardo L’Unione Sarda, L’imprenditore in poco tempo rivoluzionò il quotidiano che venne profondamente rimodernato. Nella redazione dell’Unione Sarda si assistette a un cambiamento culturale di valenza epocale con i computer e l’elettrificazione. L’apice della spinta innovatrice di Grauso alla guida del quotidiano isolano si ebbe nel 1994 quando l’Unione Sarda diventa il primo quotidiano italiano ed europeo e secondo a  livello mondiale consultabile online, dopo il The Boston Globe.

Nichi Grauso è stato un prezioso innovatore italiano e il fatto che sia partito da una piccola realtà come quella sarda è motivo di vanto e orgoglio. Grauso si è spento a Cagliari il 18 maggio 2025.

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martedì 2 Dicembre 2025