Venerdì 15 Marzo 2013. Il numero 1 del ranking WBO dei pesi piuma Orlando Cruz si riconferma campione Latino sul quadrato del Civic Center di Kissimmee (Florida), mettendo ko il messicano Aalan Martinez.
Il campione portoricano, soprannominato “El Fenomeno”, domina l’intero match sin dalle prime battute, imponendo un ritmo incalzante.
Martinez non è in grado di reggere la maggiore qualità e potenza del rivale, soffrendo per buona parte dei minuti prima della conclusione. L’incontro scivola via tutto a favore di Cruz che lo atterra per ben tre volte, prima dello stop definitivo nel corso della sesta ripresa.
Orlando Cruz è il primo pugile in attività a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, in un ambiente caratterizzato, nell’immaginario comune, da aspetti fortemente eterosessuali: «Sono gay e sono orgoglioso di esserlo. Non voglio nascondere nulla della mia identità. Voglio che la gente veda come sono: sono un atleta che dà sempre il massimo sul ring, voglio che la gente guardi le mie qualità di pugile. Ma voglio anche che i ragazzi sappiano che tutto è possibile: ciò che sei o quello che ami non dovrebbe essere un ostacolo se cerchi di raggiungere un obiettivo».
Orlando Cruz sfata il tabù dell’omosessualità in un ambiente come quello del pugilato che limita la possibilità di esprimere serenamente il proprio orientamento sessuale. Si creano fidanzate o mogli fittizie per coprire scandali, soprattutto quando da difendere ci sono enormi interessi economici alla base.
«Mi chiamano “finocchio”, ma non mi interessa. Lascio che lo dicano perché non possono più farmi male. Sono rilassato, mi sento felice. Ma per fare questo annuncio al mondo intero ho dovuto tirare fuori tutta la mia forza. Volevo essere una forza di cambiamento. Ho perso un amico, ucciso da persone che odiavano i gay. Ero molto arrabbiato perché l’omofobia ha chiuso la sua vita nella maniera più violenta. Ma ero anche arrabbiato perché, allora, nascondevo questo mio segreto».
Doppia vittoria per Orlando Cruz, nella vita come nello Sport.
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