Durante la scorsa estate siamo riusciti in tanti a dimenticarci a tratti della pandemia e a tirare qualche respiro più leggero, con una cena serena tra amici o al pranzo della domenica in famiglia, qualche giorno in vacanza, per i più arditi persino all’estero. Trascinati dalla sensazione inebriante e fasulla che il peggio fosse passato, alcuni (tra cui io, lo ammetto) si sono concessi pure il lusso di qualche irresistibile abbraccio che ora quasi pesa sulla coscienza. È stato bello, ma ora ci risiamo dentro con tutte le scarpe, le calze, il cappotto e il cappuccio di finta pelliccia.
Il cerchio si è di nuovo stretto attorno a noi, giallo, arancio o rosso che sia: non sarà un inverno facile, e nemmeno breve. Verrà il Natale ma non potremo pressare le sedie vicine vicine al tavolo del cenone e passarci il sale. Verrà Capodanno ma non saremo tutti in piazza a baciarci e schivare petardi. Usciranno nuove canzoni che non potremo comunque ballare, se non da soli in soggiorno con un pezzo di cuore sempre distratto a seguire la conta di morti, contagi e posti di lavoro che saltano.
Sarà un inverno che così non avevamo mai visto. Un inverno capriccioso che non molla il passo alla primavera, ostinato peggio di Trump con Biden.
Eppure…
Eppure siamo qui, e questo tempo, questo inverno, è parte della nostra vita, extra bonus sotto costo del carnet di opportunità che riceviamo in dono semplicemente esistendo. E non dobbiamo sprecarlo lasciandoci scivolare in un paralizzato letargo. La tentazione è forte, certo. Le motivazioni per restare svegli appetibili come la pasta scotta. Lo spazio per il nostro agire ridotto al pianerottolo. Ma c’è tanto da fare, da essere, se troviamo la forza di reagire e di coltivare, ebbene sì, dei progetti. Viviamo per grazia ricevuta in un mondo dove anche da fermi possiamo viaggiare, costruire e crescere. La tecnologia è dalla nostra, persino i social lo sono. E allora questo inverno, se ne abbiamo il privilegio, restiamo al caldo e rendiamolo produttivo in tutti i modi possibili: chiamiamo gli amici per un saluto inaspettato, scriviamo qualche pagina edificante della nostra crescita personale o professionale, cerchiamo di scoprire cosa davvero rende felici noi e gli altri, balliamo da soli in soggiorno o siamo anche solo gentili, magari un po’ più del solito. Ogni occasione per essere connessi in modo costruttivo con altre persone, o con noi stessi, va colta e sfruttata in tutta la sua potenzialità arricchente e salvifica. Solo così, sbattendo un senso in faccia anche alle giornate più asfittiche, potremo essere più furbi di questo inverno ostinato e convincerlo poi finalmente a sloggiare.
venerdì 13 Settembre 2024
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