Punto d’approdo per mercanti e migranti, porto sicuro per i commerci con l’Oriente, ieri come oggi: la Puglia è la porta più a est d’Italia. Un tacco adagiato su 800 chilometri di costa, da Marina di Lesina a Marina di Ginosa, tra spiagge bianchissime e faraglioni, borghi affacciati sull’Adriatico che abbraccia lo Ionio; fari, pescherecci e ulivi secolari al cospetto del sole, dall’alba al tramonto.
Una costa protagonista di viaggi famosi, dal rientro dei predoni delle reliquie di San
Nicola allo sbarco dei 20.000 migranti della Vlora in fuga dall’Albania, a cui oggi se ne
aggiunge uno nuovo.
Michele Guarino, trentaseienne campano, il 1° settembre comincerà un viaggio di 15 giorni alla scoperta del litorale pugliese. Un viaggio moderno che, nella frenesia del bagnasciuga estivo, sposa la filosofia slow. Non una corsa dal Gargano al Salento né un’indigestione di sagre e feste di paese. A bordo di un pedalò di nuova generazione, navigherà al largo, tra le onde, per tutta la sagoma della regione, fermandosi di tanto in tanto a raccogliere storie di luoghi e di persone, meraviglie, contraddizioni e ferite di una terra e dei suoi abitanti.
Un viaggio di crescita e scoperta, individuale e collettivo, con lo scopo di prestare occhi e orecchie a un progetto che vuole ridare dignità a ciò che di più prezioso ha l’Italia: il territorio.
Apulia Slow Coast, questo il titolo del progetto e del film documentario che
racconterà, alla fine, l’avventura romanzesca del viaggio a pedali, è anche il nome dell’Associazione che supporta i polpacci di Michele. Un team di menti fresche,
giovani, geniali, intraprendenti che hanno trovato nella creatività un’occasione per
uscire dal pessimismo della crisi.
Apulia Slow Coast è anche una scommessa. La scommessa di un moderno Ulisse di
riuscire a vedere e raccontare la terra vista dal mare.
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lunedì 11 Novembre 2024