Chiudi

Un'esperienza su misura

Questo sito utilizza cookie tecnici e, previa acquisizione del consenso, cookie analitici e di profilazione, di prima e di terza parte. La chiusura del banner comporta il permanere delle impostazioni e la continuazione della navigazione in assenza di cookie diversi da quelli tecnici. Il tuo consenso all’uso dei cookie diversi da quelli tecnici è opzionale e revocabile in ogni momento tramite la configurazione delle preferenze cookie. Per avere più informazioni su ciascun tipo di cookie che usiamo, puoi leggere la nostra Cookie Policy.

Cookie utilizzati

Segue l’elenco dei cookie utilizzati dal nostro sito web.

Cookie tecnici necessari

I cookie tecnici necessari non possono essere disattivati in quanto senza questi il sito web non sarebbe in grado di funzionare correttamente. Li usiamo per fornirti i nostri servizi e contribuiscono ad abilitare funzionalità di base quali, ad esempio, la navigazione sulle pagine, la lingua preferita o l’accesso alle aree protette del sito. Comprendono inoltre alcuni cookie analitici che servono a capire come gli utenti interagiscono con il sito raccogliendo informazioni statistiche in forma anonima.

Prima parte6

cm_cookie_cookie-wp

PHPSESSID

wordpress_test_cookie

wordpress_logged_in_

wordpress_sec_

wp-wpml_current_language

YouTube1

CONSENT

Scopri di più su questo fornitore

Google3

_gat_

_gid

_ga

Scopri di più su questo fornitore

Ray-Ban

L’occhiale che ha sempre volato ad alta quota

Ray-Ban

Nerone di moda sapeva il fatto suo: nei combattimenti dei gladiatori sfoggiava un monocolo con pietra verde smeraldo per godersi lo spettacolo e riposare la vista.

Negli anni ’30, della stessa tinta si coloravano le lenti a goccia dei primi Ray-Ban modello Aviator commissionati alla Bausch and Lomb dal luogotenente dell’Aviazione americana John Arthur MacCready. L’ufficiale desiderava un prodotto innovativo per preservare la vista dei piloti della US Air Force che, investiti dalle innovazioni nel campo dell’Aeronautica, compivano voli ad alta quota spingendosi ben oltre le nuvole e rischiando di essere abbagliati dalla luce del sole. Gli aviatori lamentavano emicrania e vertigini e lo stesso MacCready, dopo una traversata dell’Atlantico in pallone aerostatico, aveva accusato disturbi alla vista.

L’occhiale Ray-Ban fu la medicina più efficace: leggero, antiriflesso e dalla forma progettata per seguire ad hoc l’occhio divenne, nella Seconda Guerra Mondiale, un fedele alleato non solo dei piloti aerei ma anche dei soldati di terra: si dice, e non è leggenda, che il cerchio centrale del modello Shooter, successivo all’Aviator, funzionasse come porta sigaretta per consentire ai cecchini di mirare il nemico senza l’ingombro della cicca fra le dita. Negli anni successivi le lenti più famose al mondo arrivarono a schermare gli occhi della gente comune. Poi ci pensò Hollywood a fare il resto.

UnderWord
Lascia un commento

I commenti sono moderati. Vi chiediamo cortesemente di non postare link pubblicitari e di non fare alcun tipo di spam.

Invia commento

Twitter:

giovedì 28 Marzo 2024