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Questo articolo fa parte del laboratorio Scrittori di classe
Il Trittico del Giardino delle delizie realizzato tra 1480 e 1490 da Hieronymus Bosch, pittore olandese nato nel 1415 e morto nel 1516, è il dipinto che rappresenta appieno ciò che la nostra Terra ha subito e ciò che dovrà subire. Il primo pannello rappresenta la creazione delle prime forme di vita, tra cui anche l’uomo. Nel secondo pannello l’artista esprime l’ideologia consumistica dell’uomo e la sua voglia di eccesso, inconsapevole dell’impoverimento che causa alla natura. La terza parte raffigura le conseguenze delle azioni dell’uomo e i danni che la Terra subisce.
Bosch è veramente riuscito prevedere i rischi che il nostro pianeta sta correndo.
È proprio da qui che inizia il documentario del 2016 Before the flood. Punto di non ritorno diretto da Fisher Stevens. Il tema principale del filmato è il riscaldamento globale. Leonardo Di Caprio, uno dei produttori, gira il mondo, discute e si confronta con le più grandi personalità a livello internazionale, cercando di capire quali sono le cause e di trovare una soluzione a questo grande problema.
Di Caprio, ambasciatore di pace per la difesa dell’umanità, ha deciso di creare questo documentario per intervistare i più importanti leader mondiali, come ad esempio Papa Francesco ed il presidente degli Stati Uniti Obama, per capire come la pensano. Tutti loro hanno confermato l’opinione di Di Caprio.
L’aumento del livello dei mari e del livello di CO2, il sovra-utilizzo di carne che provoca un consumo eccessivo di cereali che potrebbero invece nutrire gran parte dell’umanità, la sovrappopolazione: tutto questo provoca una graduale distruzione del nostro pianeta. Di Caprio, insieme a molti biologi e scienziati, pur rendendosi conto dei danni che l’uomo sta provocando, ha fiducia nell’umanità e ritiene che informandosi e agendo con consapevolezza nella nostra quotidianità le cose potrebbero pian piano migliorare.
«Le future generazioni potranno lodarci o denigrarci. Noi rappresentiamo l’ultima speranza della Terra. È nostro dovere proteggerla, o per noi e per tutte le forme di vita che amiamo sarà la fine».
Il documentario è stato prodotto con molta cura ed è il frutto di un lavoro durato circa tre anni. Leonardo Di Caprio e i suoi collaboratori hanno cercato di trasmettere la loro passione per la natura, per il pianeta e per l’ambiente che ci circonda. Vogliono far capire alla gente quanto sia necessario informarsi e condividere le informazioni più importanti per responsabilizzare l’umanità riguardo al problema dei cambiamenti climatici.
Siamo ancora troppo poco consapevoli di quello che sta succedendo alla nostra “casa”. La gente ritiene che questo problema abbia poca importanza, ma la natura sta subendo e subirà nei prossimi anni dei grandi cambiamenti che ci riguarderanno in prima persona.
Tutti dobbiamo fare qualcosa nel nostro piccolo: ogni singolo gesto potrà dare un contributo e aiutare il pianeta.
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martedì 19 Marzo 2024